sabato 23 novembre 2013

Robin ragguagliò Re Riccardo (tautogramma con la R)



Re Riccardo raggiunse regioni remote, riconquistò roccaforti, rimpatriò. Rincasato, riscontrò rotture rognose: ritenne ragionevole ricucirle.
Ritrovò Robin, rapinatore rivoluzionario: ripuliva ricchi rampolli rianimando reietti.
– Robin, riconciliamoci.
– Rassegnatevi, re, – Robin rivelava rabbia repressa, – rifiuto rimedi rapidi.
– Realizzerò riforme; rispetterò richieste riguardanti rettitudine, riequilibrio, ridistribuzione.
– Regnare rincretinisce, – replicò Robin ridendosela, – racimolerete rivolte.
– Rivolte? – ripeté Re Riccardo.
– Ricconi reagiranno ribellandosi, rivendicando regole retrograde. Risultato? Regicidio.
– Rischierò, – ruggì Re Riccardo.
– Rinsavite, recitate ruoli realistici.
– Rischiarami.
– Regalatemi (resterà riservato) roba rivendibile. Ricaverò risorse, rianimerò ragazzi rachitici.
– Reclamerai ricompense?
– Ragazze, – rispose Robin, radiose rosse ricciolute. Respingerò racchie, rospi ripugnanti.
– Rilassati, Rob.