mercoledì 25 luglio 2012

Veni vidi vici (tautogramma in V)


Voi volete vagine. Vi vantate vendemmiando vulve, vero?
Viceversa vi vorrei verbalizzare vicende vergognose.
Ventenne viaggiavo veloce – volavo! – verso valli verdeggianti; visitavo villaggi, vagavo vendendo vongole veraci, volumi, vestaglie.
Vari venti voltagabbana volevano vendicarsi: vi valutano vacanzieri, vedendovi vagabondare.
Voilà: veleggiavamo vacillando, venimmo vittimizzati, vieppiù vomitati verso vortici vigliacchi. Vivaddio vissi, violando vegetazioni verosimilmente vacanti [1].
Vossignoria, – venendomi vicino, – volere voi vino? Versare volentieri, vostro Venerdì.
Versa, Venerdì.
Vermut, vossignoria?
Valpolicella.
Vantavo vassalli, valletti? Ventinove? Ventisette? Voi vaneggiate: vigilando villaggi vuoti, Vossignoria vantava… Venerdì: virgulto villoso. Veneravamo vangeli, vincolavo Venerdì vietandogli vizi [2].
Venerdì, – vibravo, voluttuoso, – violenteresti Vossignoria? Valicheresti varchi virilmente vergini?
Versando verga?
Vai.

[1] Queste vegetazioni si riveleranno un’isola, disabitata fino a un certo punto dato che poi il naufrago troverà un’orma impressa sulla spiaggia.
[2] Robinson Crusoe insegnerà a Venerdì come evitare l’idolatria, lo convertirà alla fede cristiana. Nato selvaggio, Venerdì si rivelerà persino capace di discorsi filosofici in lingua inglese. Impresa spesso non riuscita nemmeno agli “analitici” del Regno Unito.


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