Voi volete vagine. Vi vantate vendemmiando
vulve, vero?
Viceversa vi vorrei
verbalizzare vicende vergognose.
Ventenne viaggiavo
veloce – volavo! – verso valli verdeggianti; visitavo villaggi, vagavo vendendo
vongole veraci, volumi, vestaglie.
Vari venti
voltagabbana volevano vendicarsi: vi valutano vacanzieri, vedendovi vagabondare.
Voilà: veleggiavamo
vacillando, venimmo vittimizzati, vieppiù vomitati verso vortici vigliacchi.
Vivaddio vissi, violando vegetazioni verosimilmente vacanti [1].
– Vossignoria, –
venendomi vicino, – volere voi vino? Versare volentieri, vostro Venerdì.
– Versa, Venerdì.
– Vermut, vossignoria?
– Valpolicella.
Vantavo vassalli,
valletti? Ventinove? Ventisette? Voi vaneggiate: vigilando villaggi vuoti,
Vossignoria vantava… Venerdì: virgulto villoso. Veneravamo vangeli, vincolavo
Venerdì vietandogli vizi [2].
– Venerdì, – vibravo,
voluttuoso, – violenteresti Vossignoria? Valicheresti varchi virilmente vergini?
– Versando verga?
– Vai.
[1] Queste vegetazioni si riveleranno un’isola, disabitata
fino a un certo punto dato che poi il naufrago troverà un’orma impressa sulla
spiaggia.
[2] Robinson Crusoe insegnerà a Venerdì come evitare
l’idolatria, lo convertirà alla fede cristiana. Nato selvaggio, Venerdì si
rivelerà persino capace di discorsi filosofici in lingua inglese. Impresa
spesso non riuscita nemmeno agli “analitici” del Regno Unito.
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