lunedì 30 settembre 2013

Caro centro commerciale (tautogramma in C)

Caro centro commerciale,
credo che convenga comunicare chiaramente: con che coraggio ci consigli cose così care?
Cappotti, camicie, cravatte, calzini: cambiare corredo ci costa come certe crociere caraibiche.
Cioè, cribbio, ci consideri capitalisti che comprerebbero champagne?
Coi contratti che contraiamo – cosiddetti collettivi – ci competono compensi che consentono comodità calibrate.
Chiunque comprenderebbe che coccolare consorti capricciose, con collane chic, ci causa capogiri.
Con che cinismo ci calamiti, colpendoci con cartelloni colorati, con canzonette che catturano? Ci corrompi, criminale.
Capirai conseguentemente cosa chiedo: concedimi credito, cosicché collezionerò cellulari, computer, calzature, cosmetici, catenine con cuori ciondolanti.
Cristo contraccambierà celebrandoti come “consorzio caritatevole”.
Ciao ciao.


Consumatore consapevole