Un
ultrasuono urtava Ursula, usuraia untuosa.
– Uffa!
Undicimila ukulelisti, un’ulcera urticante, un’ubicazione umida:
uccidetemi1.
– Ursula.
– Uh?!
– urlò Ursula. – Un’udienza ufficiale?
– Urgentissima,
– uggiolò un’ultimogenita, umilmente.
– Uhm…
– Umanizzatemi.
– Ubbidirei,
unendoci
un’utilità.
–
Un
usufrutto?
– Usurperai un utero umano, Ursula utilizzerà un’ugola:
ufficializziamo, usignolo?
– Urca!
– urlava ufficializzando. – Ubriaca, umetterò uccelli umani!
– Urinerai.
– Urrà!
“Utopia”2.
1 Non
si erano mai trovati tanti suonatori di ukulele
come il 20 agosto 2011 in Svezia: a Helsingborg erano 1547 (non
undicimila). Dopo essere entrati nel Guinnes dei primati hanno
strimpellato per ore nauseando la povera Ursula.
2 Ursula
pensa così perché nella fiaba di Hans Christian Andersen la
Sirenetta non diventerà mai umana: perderà la voce ma l’utero
resterà un’utopia. Nella fiaba inoltre – a differenza del
cartone animato targato Walt Disney in cui appunto si chiama Ursula
– la Strega dei mari non ha un nome.
Nessun commento:
Posta un commento
Lascia un commento