Complicato collocarci
cronologicamente. Comunque, cominciamo: circolava codesta creaturina coperta
col cappuccio colorato. Cremisi? Carminio? Chissà. Camminava canticchiando, col
cestino contenente cinque crostatine col cioccolato. Costeggiava cedri, cipressi,
cespugli. Capitò che ciondolando cogliesse:
− Cappuccetto!
Cappuccetto!
Comprese chi correva
chiamandola così. − Ciao, cagnolino.
− Cosa consegni?
− Cibi che causano carie.
− Chi consumerà cotali creazioni
culinarie?
− Colei che certi cugini
classificano come cenciosa centenaria.
− Condividete
caratteristiche congenite?
− Certo, consideraci
consanguinee.
− Che casa cerchi?
− Chiamiamola
catapecchia, casomai. Cupa, cadaverica, confina col cimitero.
− Capito. Ciao ciao!
Cappuccetto continuò,
calpestando cinque chilometri. Contrariata constatò: − Che costruzione cadente. Converrebbe
cannoneggiarla!
− Cappuccetto?
Chiamata, camminò controvoglia
contando circa cento centimetri. Chiese: − Che combini coricata?
− Combatto col
copriletto, credo che creperò congelata.
− Col corpo ci conferiremo
calore.
− Concordo.
Contigue,
conversarono. − Che chioma crinita che custodisci.
− Così col cavolo che
comparirò calva.
− Che collo corto.
− Così curo comodamente
ciascun contrattempo cervicale.
− Che canini colossali.
− Così creperai cruda, cara
Cappuccetto!
Conclusione: chiacchierare coi cagnolini comporta conseguenze catastrofiche.
giovedì 9 marzo 2023
Cappuccetto col cagnolino - Tautogramma in C
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