Ateneo,
autore antico, aspirava ad apparire audace; aveva abbozzato alcuni aneddoti amorosi
asserendo: «Agamennone amava Arginno.»1
Avventura
ambigua, avendo avuto avvio allorché Agamennone avvistò appunto
Arginno – allievo adolescente – avanzare attraverso acque
agitate.
Arginno
andava abitualmente ad allenarsi all’alba. Agamennone assai assorto
assisteva agli affanni atletici.
Ahimè,
Arginno affogò; Agamennone allora alzò altari attribuendoli ad
Afrodite Argynnis.
Altri
avvenimenti amorosi, abbastanza affermati, all’Atride associano
addirittura Achille.
Agamennone
aveva arraffato ad Achille aggeggi, arnesi, arredi; affronti ancora
accettabili, antecedentemente all’atto arrogantissimo attinente
all’ancella.
All’accampamento,
Achille arrabbiandosi abbandonò armi, amici, alleati:
–
Arrangiatevi!
– abbaiava. – Antiloco, Aiace, addio!
Anziché
arrendersi all’anzianità, assuefatto all'adulterio, Agamennone avrebbe accumulato altri amori: avrebbe accontentato anche Artemide.
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Gli scritti di Ateneo di Naucrati sono stati importanti per gli
studi sulla omosessualità greca.